THE POLAR TRUTH

Lunedì 9 luglio ore 22.00 Sala Chiostro San Nicolò
Martedì 10 luglio ore 15.00 Sala Chiostro San Nicolò

di Yury Klavdiev
Regia: Semion Alexandrovsky (Russia)
Con: Marta Vitalini,  Pietro AngeliniConcetto CalafioreValentina Vaccarini Traduzione: Pierfrancesco Brudaglio

La verità dell’Artico, trasforma la tragedia delle persone colpite dal virus dell’HIV in testa. Sì, i vicini e la famiglia intorno a questi giovani li rifiutano e li perseguitano. Gli stessi giovani, tuttavia, adottano un approccio completamente diverso. Abbandonando la società in generale, creano il loro mondo insulare. È, per loro, un’opportunità per avere successo dove la società ha fallito: lottano per superare le loro personali gelosie e carenze per stabilire una comunità che sia veramente costruita sulla giustizia, sulla fiducia e sulla buona volontà. Essendo un’opera teatrale di Klavdiev, ovviamente non è una storia semplice con un lieto fine. Ci sono molti attacchi alla mini-utopia del racconto, e gli stessi partecipanti sanno fin troppo bene di essere condannati. Ma la nozione che nella vita di dieci anni li ha lasciati hanno l’opportunità di accettare la sfida di creare qualcosa di meglio e più significativo di quanto il mondo che li ha preceduti sia una significativa vittoria morale.

La verità dell’Artico.

Vitalij probabilmente direbbe: “Io voglio vivere tranquillo: qui non si può. Non posso io e non possono gli altri. È proprio il posto che è così. Ma ho questo sogno. Quello di avere semplicemente una vita. Tranquilla. Tutto qua. Poi  ci sono i soldi… ma lì che c’è da sognare? I soldi si guadagnano, mentre i sogni sono… sono quello che non avrai mai. Ma sono anche quello che ti fa muovere per realizzare quella vita. Sì, i sogni sono la verità. Solo i sogni.”

Sveta forse direbbe: “la verità? Siamo noi. Quelli che vivono. Che lavorano. Che si guadagnano il pane. Che non vanno in giro a dire alle gente ‘dovete darci i vostri soldi, la vostra fiducia, le poltrone, adesso dovete darci le tasse, e poi i soldati, dateci, dateci, dateci… invece saremo noi a dare quello che serve, come vogliamo noi. Che poi non hanno idea di che cosa sia la vita, infatti, guardate quante se ne sono inventate: la leva, l’amministrazione, la previdenza sociale… sembrano averlo fatto per spiegarci perché, ancora oggi, viviamo come dei fessi. Ma noi non viviamo come dei fessi. Noi viviamo e basta.”

Marina probabilmente direbbe: “La verità è quando stai per morire e arriva un tuo amico e ti dice ‘non morire. Se muori tu, qua sarà uno schifo.’ Oppure quando piove e fa freddo e pensi che non ci sarà più niente di buono e non c’è nessuno con te e poi ti trovi un po’ di soldi che non sapevi di avere, e allora te ne vai al mercato e ti compri dei dolcetti e un gattino. E ve ne state insieme a guardare la pioggia ed è solo pioggia, e non ha niente di triste. La verità è tutto ciò che c’è di bello. Quello che ci è successo. Perché le cose belle succedono in continuazione. A tutti.”

E Pavel forse direbbe che è l’HIV la verità. Perché l’HIV è quanto vale una persona e quanta verità ha dentro di sé. Chiedetevelo per davvero: che farei se dovessi morire fra 5 anni?

Share

I commenti sono chiusi.