SCENES OF LOVE

Vincitore del Premio Internazionale Ellen Stewart 2018

La Residenza multidisciplinare svolta dal 26 giugno al 15 luglio prevede un diretto coinvolgimento con il territorio, tramite un laboratorio con la partecipazione di un gruppo di giovani della città e raccogliendo interviste alla comunità locale.
All’interno del costante spostamento di persone e culture e dei cambiamenti demografici globali, come possiamo creare uno spazio per connetterci l’un l’altro? Nelle città di oggi le persone si incrociano continuamente e raramente si incontrano. La paura dell’altro, l’intolleranza, l’isolamento e la solitudine affliggono le nostre società contemporanee. Oggi impegnarsi in un atto d’amore verso uno sconosciuto è una forma di resistenza. Questa performance è un’indagine sull’amore come un rischio – una spinta che ci guida nel momento presente, insieme. Come il teatro, l’amore si svolge nel “qui e ora” e consente agli individui di trasformare l’irrevocabilità del loro passato e le proiezioni del loro futuro in infinite possibilità nel presente. Gran parte della nostra letteratura studia il comportamento umano ponendo l’inevitabilità della morte al centro di ogni verità, come una fatalità che si profila all’orizzonte e che definisce l’azione umana, inquadrando “la fine della storia”. Ma cosa succederebbe se dovessimo studiare la parte centrale della storia … l’apice dell’avventura della vita, attraverso istanze di innamoramento? Lo spettacolo, si ispira alla poesia amorosa dell’Andalusia araba, un crogiolo di culture e religioni e in molti modi un simbolo di tolleranza e coesistenza, e partendo da un’ampia definizione di amore, studierà l’amore come una successione di momenti effimeri che definiscono i vari viaggi della gente. La performance mira a raccogliere storie d’amore reali di persone di diverse comunità e culture; specialmente persone che hanno attraversato circostanze difficili e che hanno incontrato l’amore in luoghi inaspettati, mettendo in discussione come questo ha influito sui loro percorsi e le loro opinioni sul mondo. L’amore visto in senso lato, come strumento di educazione, perché un ruolo fondamentale deve proprio essere svolto dall’educazione:, intolleranza, esclusioni… sono sempre il frutto di paure che derivano dall’ignoranza, dalla povertà culturale e valoriale. L’educazione, la cultura e l’amore agiscono proprio a questi livelli, fornendo quegli strumenti di analisi e di discernimento che consentono alle persone di interpretare e fronteggiare i fenomeni senza pregiudizi.  La performance mira a creare uno spazio di riflessione attorno al potere trasformante dell’amore in un momento in cui l’odio sta diventando sempre più prevalente. Vuole anche impegnarsi con varie comunità locali Attraverso il laboratorio con i giovani e la partecipazione del pubblico, mirando a creare nuovi incontri ed esperienze inaspettate, guidando i partecipanti a svolgere vari ruoli e interagire con estranei, consentendo una migliore comprensione degli altri.

ZOUKAK THEATRE COMPANY (Libano) – Maya Zibib, Lamia Abi Azar, Omar Abi Azar, Junaid Sarieddine ed alcuni musicisti (in via di definizione)

– Breve presentazione dell’artista/compagine: Zoukak Theatre Company (Libano) è una compagnia nata nel 2006 come una struttura non gerarchica, dedicata al Teatro come coinvolgimento sociale e politico, con la convinzione del teatro come spazio per la riflessione comune e nella collettività, come posizione contro i sistemi marginali.

Attraverso le loro creazioni artistiche, affrontano argomenti che mettono in discussione gli status quo sociali ed ambientali. I loro processi di ricerca e creazione producono una serie di progetti attorno a temi specifici; gender e sessualità, storia, potere e religioni, morte e immortalità, infanzia e violenza, rievocazione, immigrazione, etc… Zoukak si sforza di sviluppare un ambiente di dialogo e riflessione intorno alle arti dello spettacolo in Libano e di fornire opportunità di crescita e sviluppo artistico e opportunità internazionale per artisti locali, curando dal 2013 “Zoukak Sidewalks”, un festival internazionale e “Focus Liban”, una piattaforma per il supporto e diffusione del lavoro di artisti locali emergenti. Nel 2008, hanno aperto Zoukak Studio, che funge sia da spazio per lo scambio pratico e il pensiero critico, sia come spazio prova e creazione di accesso gratuito per i professionisti locali. Zoukak ha ricevuto il premio Ibsen Scholarship (2012), il premio Euromed Dialogue della Fondazione Anna Lindh per la resilienza e la creatività sociale (2014), la Cittadinanza onoraria della città di

Palermo (2017), il Premio Imperiale per giovani artisti della Japan Arts Association (2017) e il Chirac Foundation Award of Culture for Peace (2017) e il Ellen Stewart International Award (2018)

 

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